DISFORIA DI GENERE DISTURBO IDENTITA' DI GENERE TRANSGENDER
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DISFORIA DI GENERE DISTURBO IDENTITA’ DI GENERE TRANSGENDER

DISFORIA DI GENERE DISTURBO IDENTITA’ DI GENERE TRANSGENDER

L’identità di genere indica il sesso con cui una persona si identifica, a prescindere dal genere di nascita.
Si parla di Disforia di Genere quando adolescenti e adulti sentono un’incongruenza rispetto al proprio ruolo biologico e sociale, provano sofferenza interiore e disagio in società perché si sentono diversi o vorrebbero esserlo.

Si usa anche il termine Disturbo Identità di Genere (abbreviazione DIG), anche se non riteniamo del tutto appropriata la parola  “disturbo” che tende a patologizzare una condizione di normalità anche se minoritaria. Si riferisce a persone che non si riconoscono nella differenziazione binaria di genere, cioè maschile – femminile. 

Nel disturbo dell’identità di genere , la persona non si identifica necessariamente né con il genere maschile né con quello femminile e viene definita transgender..

Transgender è un termine ombrello che racchiude tutte le persone che esprimono un’identità di genere  che si colloca tra i due poli estremi maschile – femminile.

L’identità di genere di differenzia  dal ruolo di genere che indica tutto ciò che una persona  dice o fa per indicare agli altri e a se stesso l apropria mascolinità, femminilità o ambivalenza, attraverso atteggiaemnti e comportamenti  che sono ritenuti “appropriati” per l’uno o per l’altro genere in una data società o momento storico.

L’identità di genere si differenzia  anche dall’orietamento sessuale che rappresenta , invece,  la modalità di risposta  ai diversi stimoli sessuali  e, quindi,  anche l’attrazione emotiva verso maschi o femmine o entrambi.

Pertanto, identità di genere, ruolo di genere e  orientamento sessuale  sono importanti dimensioni dell’identità sessuale indipendenti tra di loro.

Il DIG non va confuso con l’omosessualità , una variante della sessualità che riguarda l’orientamento sessuale e non l’identità di genere. L’omosessuale,  infatti,   non ha la convinzione né il desiderio di appartenere all’altro sesso e possiede un’identità di genere congruente con il sesso biologico.

Il Transessuale è un transgender che ha deciso ed ha attuato un cambiamento del proprio sesso biologico, attraverso una terapia ormonale ed interventi chirurgici.

Disforia di Genere : i segnali

Nel DIG la persona percepisce una forte discrepanza  tra identità di genere e sesso biologico  e ne prova un profondo  malessere.   

Tipicamente, l’esordio avviene in età infantile (transessualismo primario) e si manifesta con disgusto per i propri caratteri sessuali distintivi, con l’assunzione di ruoli e atteggiamenti tipici del sesso opposto e con il rifiuto della propria mascolinità o femminilità (ad esempio il rifiuto di indossare gonne o abiti femminili) . Il DIG può avere anche un esordio in età adulta e in tal caso si parla di transessualismo secondario. Il DIG è caratterizzato da:

  • forte e persistente identificazione col sesso opposto (non solo un desiderio di qualche presunto vantaggio culturale derivante dall’appartenenza al sesso opposto): in particolare, è presente il desiderio dichiarato di appartenere all’altro sesso, di passare per un membro dell’altro sesso e di vivere o di essere trattato come un membro dell’altro sesso;
  • perdurante malessere per il proprio sesso o senso di estraneità riguardo al ruolo sessuale del proprio sesso: in particolare, vi è la volontà di sbarazzarsi delle caratteristiche sessuali del proprio sesso biologico, la convinzione di essere nati del sesso sbagliato e la percezione di essere imprigionati in un corpo in cui la persona non si riconosce.

Disforia di Genere : le cause

Vi è un dibattito aperto, tra chi sottolinea l’importanza dei fattori biologici cioè innati (in particolare, gli ormoni sessuali prenatali e un temperamento tipico del sesso opposto) e chi,invece, adotta un punto di vista più specificatamente psicologico e attribuisce  importanza a vari fattori ambientali di rinforzo tra cui l’educazione ricevuta in famiglia e gli eventi di vita.

In generale  prevale una teoria multifattoriale che prende in considerazione l’interazione di aspetti biologici, psicologici e ambientali all’origine del DIG.

Disforia di Genere: il trattamento psicologico

Fermo restando che  ogni persona va considerata nella sua unicità,  in linea di massima perseguo i seguenti obiettivi terapeutici: 

  • comprendere meglio se stessi, la propria situazione, la propria vita, la propria personalità e sessualità, le relazioni con gli altri, ecc. con l’obiettivo di raggiungere una maggiore consapevolezza di sé e della propria diversità.
  • approfondire la propria diversità di genere e valutare i vantaggi e gli svantaggi di ogni possibile soluzione
  • dare sostegno e aiutare la persona nella gestione della propria vita   e nelle decisioni sia dal punto di vista medico (terapia ormonale,  interventi chirurgici ecc) che dal punto di vista affettivo, relazionale e sociale (dalla segretezza all’eventuale processo di outing,  cioè se e come ed a chi  dichiarare la propria identità di genere ed orientamento sessuale)
  • elaborare un nuovo progetto di vita definendo obiettivi, modi e tempi di attuazione In questi casi, l’obiettivo principale è di sostenere e aiutare la persona nella ricerca della propria autenticità e identità senza preconcetti né giudizi che pregiudicherebbero un efficace lavoro terapeutico che si deve basare sulla costruzione di un rapporto di reciproca fiducia.
  • nel caso di riattribuzione chirurgica del sesso, trattandosi di una soluzione estrema e complessa che  comporta  una trasformazione radicale e definitiva del corpo, Il paziente  viene sostenuto psicologicamente  in tutto il processo di cambiamento.

Note

La  riattribuzione chirurgica di sesso è  legale in Italia grazie alla Legge n° 164 del 1992. La riattribuzione chirurgica di sesso (transessualismo) resta comunque la soluzione più estrema in quanto comporta, in seguito a una specifica terapia ormonale, una trasformazione radicale e definitiva del corpo. Tramite uno o più  interventi chirurgici, il soggetto viene adeguato il più possibile al genere cui si sente di appartenere. A tale trasformazione fa seguito anche un cambiamento di tipo anagrafico.

Anche se non tutte le persone con DIG decidono di sottoporsi alla riassegnazione chirurgica di sesso, il transessualismo è l’esito più comune del DIG.

Loredana Tromboni luglio 2018