Come avviene la scelta del partner | Psicologa Mona
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Come avviene la scelta del partner

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Come avviene la scelta del partner

                                                                                             Loredana Tromboni

Quando due persone si incontrano ognuna porta con sè il suo bagaglio di vita. Modelli e abitudini , sogni  e aspettative,  bisogni da soddisfare, domande alle quali rispondere per trovare una via d’uscita a difficoltà sentimentali precedenti, fantasie  paure, ecc.  Questo bagaglio  è collegato a ruoli e funzioni assunte all’interno della famiglia di origine o a precedenti rapporti di coppia.Le persone quindi vivono le relazioni sentimentali non solo sulla base degli aspetti  e coscienti e consapevoli , ma anche in funzione delle rappresentazioni interne che si sono strutturate a livello intrapsichico   sulla base dei modelli relazionali imparati dai loro genitori o da rapporti  significativi  dell’infanzia. La scelta del partner, anche quella apparentemente più spontanea, acquista un senso compiuto alla luce di una più attenta analisi degli elementi che l’hanno determinata. Quali sono i  meccanismi inconsapevoli che ci orientano  nella  scelta del partern?

1. L’altro è sempre in parte usato come un contenitore per alcune parti di noi, cioè in lui proiettiamo uno o più aspetti di noi stessi. Ad esempio  parti idealizzate (come nella fase dell’innamoramento), oppure parti indesiderabili, angoscianti e difficili da gestire.

Questo processo può dimostrarsi evolutivo per uno o per entrambi,  quando il rapporto  permette di riconoscere e bonificare le parti fino a quel momento respinte.

Al contrario,  la relazione può diventare  il mezzo per negare la propria realtà psichica, ignorando e misconoscendo le parti del sé che sono state risposte nel partner.

2.
Come ci rappresentiamo il “noi” è un altro aspetto coinvolto nella scelta del partner.  La  rappresentazione interna della relazione con l’altro  come “Noi” permette di discriminare affettivamente ciò che può essere condiviso da ciò che non lo è. Il tema della condivisione rimanda automaticamente anche al suo contrario, cioè al senso di esclusione. Non solo vissuto con le figure significative (i genitori)   all’interno di dinamiche triangolari, quelle edipiche innanzi tutto, ma anche quelle che hanno coinvolto /coinvolgono i fratelli in alleanze e coalizioni.

  1. Un altro elemento  è il modello di coppia che ci portiamo dentro, così come l’abbiamo interiorizzato sulla base della nostra esperienza con i genitori.  Questo schema definisce ciò che ci aspettiamo dall’ “essere insieme” e influenza una porzione rilevante della vita affettiva perchè può o meno favorire la capacità di instaurare rapporti di coppia nella vita adulta, nel senso che questi saranno “usati” per confermare o smentire le attese reciproche. Se da un lato infatti questo schema orienta la qualità delle relazioni interpersonali e con il tempo subisce un progressivo accomodamento alla realtà, dall’altro è possibile che permangano aspetti irrisolti che non si piegano all’esame di realtà.
  1. Un altro fattore importante che influenza la scelta del partner è il mito.  Il mito familiare è un insieme di rappresentazioni, valori e credenze condivise concernenti l’immagine che i membri di una famiglia hanno di sé stessi e dei ruoli reciproci all’interno della famiglia stessa. Per comprenderlo bisogna concentrarsi sui contenuti simbolici e ideativo-affettivi che appartengono a più generazioni . Ogni individuo infatti trova nell’universo dei valori familiari e nei suoi miti una peculiare collocazione, funzionale al suo equilibrio psico-affettivo. Il mito familiare da un lato ha una funzione omeostatica perché assicura continuità all’identità dei suoi membri e alle relazioni reciproche. Quando il mito familiare prevale sui bisogni individuali, la spinta a realizzarlo è tale da convincere  l’individuo (a livello preconscio)  che esso esprima il tipo di legame più idoneo a soddisfare le sue esigenze. In altri casi si può invece assistere a una ribellione, più o meno cosciente, ed alla  conseguente scelta del partner con caratteristiche opposte a quelle previste dal mito famigliare. In entrambi i casi  le aspettative sul piano affettivo rimangono insoddisfatte. Comunque quanto più il mito sarà ricco e articolato tanto maggiori saranno le possibilità di scelta e sviluppo individuale. Al contrario, quanto più lo schema del mito sarà rigido tanto  minori saranno le possibilità che un’ampia gamma di bisogni venga considerata e soddisfatta all’interno della relazione di coppia.

Se hai scelto il o la partner  sbagliata ma non riesci a chiudere una relazione disfunzionale puoi chiedere aiuto alla       dott.ssa Loredana Tromboni   Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista a Monza e Desio       loredana.tromboni1@gmail.com    Tel. 347 3301128